le 25 Parole-stimolo del primo Volume e loro Etimologia, dal dizionario etimologico Treccani. A www.100parolex100fotografi.it/esempi-parole-stimolo/ alcuni esempi di declinazioni visive di tre parole-stimolo, giusto come esempi:)
Ricordo l’impostazione della produzione per il primo volume, siete invitati ad usare il telefono per chiarimenti, Angelo 3355326154 (per dettagli sulla produzione) o Francesco 3662632523 (per chiarimenti sulla semantica del progetto).
ogni autore entro lunedi 27 luglio sceglie 4 tra le 25 parole proposte, (pagina con parole e loro etimologia a https://www.100parolex100fotografi.it/25-parole-volume-1/).
lunedi 27 luglio via mail ricevete la quinta parola e la conferma delle 4 da voi scelte
avrete tempo fino a fine ottobre per produrre (o trovare in archivio) e mandarci immagini che rappresentino declinazioni possibili concettuali delle 5 parole. minimo 4 immagini sulla parola “obbligatoria”, ma visto che ogni volume sarà di 200/250 pagine se ce ne mandate di più potreste ritrovarvi più immagini pubblicate. ce le mandere come jpg grandi con titolo e descrizione.
a fine ottobre “molleremo” il pacchetto per il secondo volume, e selezioneremo il materiale per procedere al montaggio del primo, che verrà presentato prima di Natale 2020
A
accoglienza
s. f. [der. di accogliere]. – L’atto di accogliere, di ricevere una persona; il modo e le parole con cui si accoglie. Centro di …luogo, struttura nei quali si offre una prima ospitalità e assistenza a immigrati; profughi, vittime di catastrofi naturali e simili.
agenda
s. f. [dal lat. agenda, gerundivo neutro pl. di agĕre «fare»; propr. «cose da fare»]. – 1. Taccuino con pagine datate in cui si segnano gli impegni giornalieri. 2. Nell’antichità cristiana, il libro guida della messa, del divino ufficio, delle esequie; nel medioevo, la raccolta delle preghiere e cerimonie per l’amministrazione dei sacramenti e sacramentali.
alimentazione
s. f. [der. di alimentare2]. – 1. Atto di alimentare o di alimentarsi; scelta e somministrazione di alimenti, come primo momento, presupposto e condizione determinante della nutrizione. 2. Somministrazione di materiali o di energia destinati, a seconda dei casi, a far funzionare delle macchine o a venire elaborati in determinati apparecchi o a rifornire condotte, canali, serbatoi. 3. Nelle macchine utensili, movimento relativo del pezzo rispetto all’utensile (detto anche moto di a.), mediante il quale si realizza il contatto dell’utensile con nuove zone del pezzo da lavorare: l’alimentazione può essere data tanto al pezzo (limatrici, fresatrici) quanto all’utensile (piallatrici, tornî, trapani, seghe), in alcuni casi ad ambedue.
ambiente
s. m. [dal lat. ambiens –entis, part. pres. di ambire «andare intorno, circondare», in origine usato come agg. riferito all’aria o ad altro fluido]. – 1. a. Spazio che circonda una cosa o una persona e in cui questa si muove o vive. In biologia, l’insieme delle condizioni fisico-chimiche (temperatura, illuminazione, presenza di sali nell’acqua e nel terreno, ecc.) e biologiche (presenza di altri organismi), in cui si può svolgere la vita degli esseri viventi. 2 Complesso di condizioni sociali, culturali e morali nel quale una persona si trova e sviluppa la propria personalità, o in cui, più genericam., si trova a vivere. 3. Per estens. del sign. 1, vano, stanza, locale di un edificio o anche isolato. 4. Per estens. del sign. 2, in informatica, in senso generico, il contesto tecnologico, con riferimento alle macchine o ai programmi, nel quale operano gli utenti di un determinato sistema di elaborazione di dati.
atipicità
s. f. [der. di atipico]. – Carattere di ciò che è atipico: a. di un fenomeno, di una manifestazione morbosa, di un fatto sociale.
B
bandiera
s. f. [der. di banda2 «insegna, compagnia, ecc.»]. – 1. a. Drappo, generalm. di lana leggera, di varia forma e dimensione, di un solo colore o a più colori disposti verticalmente o a strisce orizzontali, e attaccato a un’asta o all’albero della nave su cui viene innalzato: simbolo di una nazione, di un’associazione, di un partito. 2. ant. a. Numero determinato di soldati raccolti sotto la stessa insegna. 3. Particolare tipo di schermo per la luce in uso negli studî cinematografici e televisivi, detto più spesso gobbo. 4. Bandiera rossa, pesce del genere cepola, noto anche con varî altri nomi.
Barriera
s. f. [dal fr. barrière, der. di barre «barra»]. – 1. Cancello, steccato, e in genere riparo, sbarramento per segnare un confine, per chiudere un passaggio. 2. estens. Nome di grandi ostacoli naturali: b. corallina, particolare formazione di banco corallino, che costituisce una cintura lungo le coste continentali e insulari dei mari tropicali (più nota, fra tutte, la Grande Barriera Corallina o australiana, che si estende per 2000 km al largo della costa orientale dell’Australia). 3. fig. a. Ostacolo, impedimento, o chiusura, demarcazione, confine.
bisogno
s. m. [lat. mediev. bisonium, di origine germanica, prob. dal franco *bisunnia «cura»]. – 1. Con valore generico, indica mancanza di qualche cosa. 2. Più comunem., spec. nella locuz. avere b., indica: a) la necessità di procurarsi ciò che manca per raggiungere un fine determinato; b) l’opportunità che un atto sia compiuto; c) la sensazione soggettiva e lo stato di disagio provocati dalla necessità di compiere una determinata azione, e insieme l’impulso ad agire. 3. Con sign. più concreto, la cosa stessa che occorre.
bufala
s. f. [da bufalo]. – 1. La femmina del bufalo: mozzarella di bufala; uova o ovoline di bufala, latticinio fresco, fatto con latte di bufala. 2. Nome di alcune razze di frumento turgido coltivate in Sicilia. 3. fig. a. Svista, errore madornale; affermazione falsa, inverosimile; panzana. b. roman. Produzione, e spec. spettacolo, scadente, di scarso valore: quel film è una bufala!
bullismo
s. m. [der. di bullo]. – Comportamento da bullo; spavalderia arrogante e sfrontata. In partic., atteggiamento di sopraffazione sui più deboli, con riferimento a violenze fisiche e psicologiche attuate spec. in ambienti scolastici o giovanili.
C
caos
(ant. cao; pop. càosse e ant. caòsse) s. m. [dal lat. chaos, gr. χάος (che contiene la stessa base χα- dei verbi χαίνω, χάσκω «essere aperto, spalancato»; cfr. χάσμα «voragine»)]. – 1. Nelle antiche cosmologie greche, il complesso degli elementi materiali senza ordine che preesiste al κόσμος, cioè all’universo ordinato. 2. fig. Grande disordine, confusione, di cose o anche d’idee, di sentimenti. 3. si dice che un sistema tende al caos quando le sue leggi di evoluzione comportano, dopo un certo caratteristico intervallo di tempo, comportamenti del tutto imprevedibili e irregolari, mancando qualsiasi forma di correlazione tra stati successivi.
casa
s. f. [lat. casa, propr. «casa rustica»]. – 1. Costruzione eretta dall’uomo per propria abitazione; più propriam., il complesso di ambienti, costruiti in muratura, legno, pannelli prefabbricati o altro materiale, e riuniti in un organismo architettonico rispondente alle esigenze particolari dei suoi abitatori. 2. Edificio in cui convivono o sono accolte, per limitati periodi di tempo e per motivi particolari, determinate categorie di persone. 3. Insieme di persone viventi in uno stesso ambiente, o in una stessa comunità, o accomunate dall’appartenenza a uno stesso partito o ideale politico. 5. Ditta, impresa, società commerciale. 7. Ciascuna delle dodici regioni in cui l’astrologia antica immaginava suddiviso il cielo stellato, a ognuna delle quali competeva un particolare influsso nell’oroscopo in funzione della posizione dei pianeti.
ciclo
[dal lat. tardo cyclus, gr. κύκλος «giro»]. – 1. Elemento compositivo di parole formate modernamente e di termini, nei quali significa «giro, cerchio, ruota, forma circolare o cilindrica», o indica riferimento a ciclo (spec. nel sign. biologico: per es. ciclogenesi) o andamento ciclico, periodico (per es. ciclotimia). In alcune voci mediche indica relazione col corpo ciliare. 2. Nella chimica, elemento di nomi di composti con particolare struttura molecolare, per i quali v. ciclico.
connessione s. f. [dal lat. connexio –onis, der. di connexus, part. pass. di connectĕre «connettere»]. – 1. L’essere connesso, intima unione fra due o più cose; 2. In diritto processuale civile, vincolo esistente tra due o più cause; 3. In elettrotecnica, sinon. di collegamento. 4. genericamente legame di dipendenza fra due o più grandezze variabili; così, in partic., in statistica si ha connessione tra due variabili statistiche quando al variare dell’una varia la distribuzione dell’altra.
cura
s. f. [lat. cūra]. – 1. Interessamento solerte e premuroso per un oggetto, che impegna sia il nostro animo sia la nostra attività. 2. Il complesso dei mezzi terapeutici e delle prescrizioni mediche che hanno il fine di guarire una malattia
3. Attività di assistenza, sorveglianza e sim., nelle varie forme con cui essa viene esercitata da un curatore. 4. In senso spirituale, cura d’anime, il governo delle coscienze, e in partic. il ministero che esercita il sacerdote nella sua parrocchia. 5. letter. Pensiero molesto, affanno, preoccupazione (conforme al sign. latino del termine)
D
dato
agg. e s. m. [part. pass. di dare]. – 1. agg. Dedito: essere d. ai bagordi; un uomo d. alla vita contemplativa. Determinato: entro un d. tempo; in d. casi. 2. s. m. Ciò che è immediatamente presente alla conoscenza, prima di ogni forma di elaborazione. 3. Con uso più generico, elemento, in quanto offerto o acquisito o risultante da indagini e utilizzato a determinati scopi. 4. s. m. ant. Ciò che è dato concretamente, dono.
deviazione
s. f. [dal lat. tardo deviatio –onis]. – 1. Il deviare da un determinato percorso, cambiamento di direzione; più che l’atto di lasciare la via ordinaria, indica il fatto di seguire una via diversa. 2. In fisica, spostamento, per una causa qualsiasi, di un corpo mobile da una sua ben determinata traiettoria. 3. In metrologia e in statistica, in relazione a una serie di misure di una grandezza, la differenza (detta anche scarto o scostamento) tra una delle misure e un’altra quantità dedotta dall’intera serie (per es. il valore medio.
distanza
s. f. [dal lat. distantia, der. di distare «distare»]. – 1. La lunghezza del tratto di linea retta (nell’ordinario spazio euclideo, altrimenti del tratto di geodetica) che congiunge due punti (e che s’identifica col concetto del minimo percorso tra questi), o, più genericamente, la lunghezza del percorso fra due luoghi, due oggetti, due persone. 2. fig. Intervallo di tempo. 3. Differenza, diversità di valore, di carattere. 4. Disparità di condizioni sociali, di grado, di funzione, spec. in senso soggettivo, cioè il distacco che si tiene, e si sottolinea con il comportamento, da una persona o gruppo o classe, in considerazione della differenza di grado o di condizioni sociali esistenti.
divino
agg. [dal lat. divinus, der. di divus = deus «dio»]. – 1. a. Di Dio. 2. Per estens., e con iperbole più o meno accentuata, altissimo, nobile, eccellente, perfetto. 3. ant. Indovino, profetico. Avv. divinaménte, in modo divino, cioè proprio di Dio; o per intervento, per ispirazione di Dio; più spesso, con valore enfatico, in modo sublime, magnificamente, meravigliosamente.
divisione
s. f. [dal lat. divisio –onis, der. di dividĕre «dividere»]. – 1. L’atto, il fatto di dividere, sia facendo due o più parti di un tutto, sia disgiungendo o separando, concretamente o anche solo idealmente, cose o persone che erano unite o costituivano un insieme unico; anche, il dividersi, l’essere diviso e lo stato di ciò che è diviso. 2. Assegnazione fra più persone. 3. Spartizione di un bene tra coloro che ne hanno diritto.
E
educazione
s. f. [dal lat. educatio –onis, der. di educare: v. educare]. – 1. In generale, l’attività, l’opera, e anche il risultato di educare, o di educarsi, come sviluppo di facoltà e attitudini, come affinamento della sensibilità, come correzione del comportamento, come trasmissione e acquisizione di elementi culturali, estetici, morali. 2. Con accezione più ristretta, denominazione di alcune materie di studio o d’insegnamento: e. alimentare, il complesso delle nozioni rivolte a razionalizzare il comportamento alimentare. 3. Buona creanza, abitudine a comportarsi in ogni occasione con modi gentili e cortesi.
élite
‹elìt› s. f., fr. [femm. sostantivato di élit, antico part. pass. di élire «scegliere»]. – L’insieme delle persone considerate le più colte e autorevoli in un determinato gruppo sociale, e dotate quindi di maggiore prestigio. In partic., nella sociologia di V. Pareto (1843-1923), gli individui, più capaci in ogni ramo dell’attività umana, che, in una determinata società, sono in lotta contro la massa dei meno capaci e sono preparati per conquistare una posizione direttiva.
energìa
s. f. [dal lat. tardo energīa, gr. ἐνέργεια, der. di ἐνεργής «attivo», da ἔργον «opera»]. – 1. Vigore fisico, spec. dei nervi e dei muscoli, potenza attiva dell’organismo. 2. Nella filosofia di Aristotele, l’atto o principio determinante e attuante, in contrapp. alla materia o principio determinabile e potenziale. 3. In fisica, e. di un sistema, l’attitudine del sistema a compiere un lavoro. 4. In scienza dell’alimentazione, si definisce energia il potenziale di energia termica racchiuso in un alimento.
esule
s. m. e f. e agg. [dal lat. exsul –ŭlis, messo dai Latini in relazione con solum «suolo»]. – 1. s. m. e f. Chi è in esilio, volontario o per condanna: gli e. lombardi, piemontesi; raccogliere soccorsi per gli e.; era e. nel Belgio; anche chi va in esilio: la partenza degli e.; andar e., andare in esilio. 2. agg., poet. Vagante: armate esuli larve (Foscolo), ombre vaganti di combattenti insepolti.
etica
s. f. [dal lat. ethĭca, gr. ἠϑικά, neutro pl. dell’agg. ἠϑικός: v. etico1]. – Nel linguaggio filos., ogni dottrina o riflessione speculativa intorno al comportamento pratico dell’uomo, soprattutto in quanto intenda indicare quale sia il vero bene e quali i mezzi atti a conseguirlo, quali siano i doveri morali verso sé stessi e verso gli altri, e quali i criterî per giudicare sulla moralità delle azioni umane. In senso più ampio, complesso di norme morali e di costume che identificano un preciso comportamento nella vita di relazione con riferimento a particolari situazioni storiche. In partic., e. professionale, l’insieme dei doveri strettamente inerenti alle attività professionali svolte nella società.